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FTSE CHINA A50

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Grafico fornito da TradingView

Con l’ingresso della Cina fra le grandi potenze economiche mondiali, sempre più investitori si interessano al trading di azioni cinesi e, di conseguenza, all’indice borsistico cinese principale. In questo articolo forniamo alcune precisazioni su questo indice di riferimento presentando prima di tutto la Borsa cinese e il suo funzionamento, il suo indice borsistico FTSE China A50 e gli altri indici borsistici di questa piazza finanziaria e la composizione dell’indice con i valori che vi vengono quotati.  

Elementi da considerare prima di investire in questo attivo

Analisi n.1

I dati relativi all’economia cinese sono ovviamente in prima linea con la bilancia commerciale, il PIL e le vendite al dettaglio.

Analisi n.2

È necessario seguire le notizie di attualità sulle imprese che integrano questo indice borsistico in funzione della loro parte nel suo calcolo e, quindi, in funzione della loro capitalizzazione borsistica.

Analisi n.3

La politica economica cinese e le relazioni del paese con gli altri paesi del mondo svolgono un ruolo importante.

Analisi n.4

Infine, bisogna monitorare il tasso di cambio dello yen rispetto alle altre valute del mercato dei cambi per via dell'impatto che può avere sulla competitività del paese.

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La Borsa cinese e la sua storia

Per capire meglio come funzioni l’indice FTSE China A50, cominciamo con l’occuparci della Borsa cinese e della sua storia.

La Borsa cinese è la Shanghai Stock Exchange, anche noto sotto la sigla SSE. È un Borsa valori creata nel 1990 a Shanghai e si trova ancora oggi nel quartiere degli affari di Lujiazui a Pudong.

Tra le date importanti da conoscere va segnalato in particolare l’anno 2012 nel corso del quale la Shanghai Stock Exchange è diventata la Borsa più importante della Repubblica Popolare di Cina superando le Borse di Hong Kong e di Shenzhen e diventando al tempo stesso la sesta più grande piazza finanziaria al mondo in termini di capitalizzazione borsistica.

Da notare inoltre che questa Borsa era stata fondata nel 1891 per essere poi chiusa nel 1949 in seguito all’instaurazione nel paese della Repubblica Popolare.

Dalla sua riapertura nel 1990, questa Borsa dipende da un organismo del Consiglio degli Affari di Stato della Repubblica Popolare di Cina.

Nel 2006 questa Borsa garantisce la quotazione delle azioni di 842 società cinesi con una capitalizzazione borsistica che raggiunge i 915 miliardi di dollari statunitensi ma da allora ha progredito del 130% e poi del 97% nel 2007 grazie al forte dinamismo dell’economia del paese che attira in questo periodo numerosi investitori da tutto il mondo. Nel 2007 l’SSE Composite ha una quotazione di 6.124 punti.

Ovviamente, come qualsiasi altra piazza finanziaria, la Borsa cinese soffre notevolmente della crisi finanziaria del 2008 e perde il 65,5% del suo valore con una quotazione finale a 1.820 punti che rappresenta una perdita di 3.000 miliardi di dollari statunitensi di capitalizzazione. Alla fine di questo anno di passaggio, 120 milioni di conti in azioni A sono attivi e una minima parte del capitale delle imprese che vi sono quotate resta aperto al pubblico comportando un’amplificazione dei movimenti della quotazione.

Da notare inoltre che, come altre Borse asiatiche, la Borsa di Shanghai ha profittato di un forte afflusso di capitali stranieri ad inizio anni ‘90, capitali successivamente ritirati destabilizzando fortemente la moneta del paese e poi la sua economia portando la Cina a mettere fine al sistema di tasso di cambio fisso.

 

La Borsa di Shanghai e il suo funzionamento

Cominciamo questa panoramica sulle piazze finanziarie cinesi con la Borsa di Shanghai che fa oggi parte dei principali mercati finanziari del paese. Questa Borsa, ormai diventata fondamentale, era stata fondata nel 1891 per essere poi chiusa nel 1949 in seguito all’instaurazione nel paese della Repubblica Popolare. Bisogna attendere il 1990 perché questa Borsa venga infine riaperta. La Borsa di Shanghai è anche nota sotto il nome di Shanghai Stock Exchange o sotto l’acronimo SSE. Ad oggi si tratta di una delle più importanti piazze finanziarie della Cina assieme alle sue due concorrenti, Hong-Kong e Shenzhen.

La Borsa di Shanghai è inoltre, e soprattutto, un’organizzazione senza scopo di lucro gestita dalla China Securities Regulatory Commission (CRSC) ed è possibile investire sul mercato cinese tramite essa. Per quanto riguarda gli attivi che vengono scambiati sulla Borsa di Shanghai, sono ovviamente disponibili delle azioni ma anche dei fondi e delle obbligazioni. Gli attivi devono comunque rispettare alcuni criteri tra cui il fatto che, per entrare in questo mercato borsistico, la società emittente deve essere in attività e deve realizzare degli utili da almeno tre anni. La Borsa di Shanghai riunisce due tipi di società quotate con due classi di azioni che vi vengono quotate: le azioni ordinarie e le azioni privilegiate. Le azioni ordinarie sono dei titoli quotati in yuan e, per essere sottoposte a un investimento straniero, devono seguire un programma specifico chiamato QFIL mentre le azioni privilegiate vengono quotate in dollari statunitensi e sono quindi aperte agli investimenti stranieri. È su queste ultime che è possibile fare trading in diretta.

Molti investitori continuano a confondere la Borsa di Shanghai con la Borsa di Hong-Kong ma va notato che le due piazze finanziarie presentano delle differenze importanti. La Borsa di Hong-Kong, che presentiamo a seguire, è attualmente la Borsa di titoli più importante del paese e su di essa vengono negoziate delle azioni H emesse da società cinesi direttamente quotate su questa Borsa in dollari di Hong-Kong. Un tempo questi valori erano riservati ai soli investitori stranieri ma sono ormai accessibili anche ai residenti. Ritornando alla Borsa di Shanghai, la maggior parte della sua capitalizzazione borsistica è composta di società che un tempo erano sotto il controllo dello Stato quali le più grandi banche commerciali o le grandi compagnie di assicurazioni. La maggior parte di questi titoli ha cominciato ad essere quotata verso il 2001.

Infine, per quanto riguarda la storia della Borsa di Shanghai, va segnalato che questa ha subito fortemente gli effetti della crisi finanziaria mondiale del 2008 con una perdita di circa due terzi del suo valore ovvero 1.820,8 punti corrispondenti a 3.000 miliardi di dollari di capitalizzazione borsistica.

 

La Borsa di Shenzhen e il suo funzionamento

Un’altra importante piazza finanziaria cinese è quella di Shenzhen. Meno conosciuta della Borsa di Shanghai, è tuttavia una delle tre Borse della Repubblica Popolare Cinese ed è anche nota sotto il nome di Shenzhen Stock Exchange (SZSE). Questa piazza borsistica, con sede nella villa eponima, è stata creata nel 1990 in coincidenza con la riapertura della Borsa di Shanghai.

Per quanto riguarda gli scambi effettuati sulla Borsa di Shenzhen va segnalato che questa Borsa e quella di Shanghai riunite raggruppano oltre 1.200 società e che la loro capitalizzazione borsistica combinata raggiunge i 500 miliardi di dollari ovvero oltre il 30% del PIL del paese. Di conseguenza, ad oggi queste due piazze finanziarie possono competere con la grande Borsa di Hong Kong. Inoltre, le due Borse costituiscono insieme la seconda più grande piazza finanziaria asiatica subito dopo la Borsa di Tokyo.

Fra gli elementi importanti relativi alla Borsa di Shenzhen va notato che da alcuni anni esiste una piattaforma che la collega a quella di Hong Kong. Tale piattaforma è stata messa in opera nel 2016 per creare un dispositivo che permettesse agli investitori stranieri di accedere direttamente a delle azioni cinesi quotate in yuan e, al tempo stesso, agli investitori cinesi si accedere ai mercati di Hong Kong.

Per quanto riguarda le società specificamente quotate sulla piazza finanziaria di Shenzhen va notato che esistono alcune restrizioni. Infatti, su questa Borsa possono essere quotate unicamente le società la cui capitalizzazione raggiunge i 6 miliardi di yuan, le sole autorizzate dallo Stato cinese ad aprire il proprio capitale agli investitori stranieri.

 

La Borsa di Hong Kong e il suo funzionamento

Concludiamo questa panoramica sulle principali piazze finanziarie cinesi con una rapida presentazione della Borsa di Hong Kong, anche nota sotto il nome di Hong Kong Stock Exchange o sotto gli acronimi SEHK e HKSE. Come indicato dal nome stesso, si tratta della piazza finanziaria di Hong Kong.

Ad oggi, la Borsa di Hong Kong ha una capitalizzazione borsistica totale di oltre 23.000 miliardi di dollari di Hong Kong, corrispondenti ad oltre 2.990 miliardi di dollari statunitensi, ed è quindi la settima più grande piazza finanziaria al mondo.

Il funzionamento della Borsa di Hong Kong è molto differente rispetto alle altre piazze finanziarie cinesi, ovvero le Borse di Shanghai e Shenzhen, per quanto riguarda gli azionisti autorizzati. Per detenere più del 5% della Borsa di Hong Kong è assolutamente indispensabile ottenere un’autorizzazione del governo locale. Va anche ricordato che fino all’11 settembre 2017 il Governo era il principale azionista di questa piazza finanziaria detenendo il 5,88% della sua capitalizzazione, seguito da JPMorgan Chase con il 5,54%, Citibank con il 4,13%, Horizontal Asset con il 2,30% e da altri investitori importanti.

In seguito alla crisi dei subprimes che si è verificata ad ottobre 2007, l’indice Hang Seng ha perso molti punti ed è crollato di oltre il 60% in un anno per via della contrazione del volume d’affari del mercato che ha fatto scendere il prezzo di questa società.

Altra cosa interessante da notare circa la Borsa di Hong Kong è il fatto che gli investitori cinesi che desiderano investire su di essa devono prima disporre di un portafogli di almeno 500.000 yuan.

 

I differenti indici cinesi e quello su cui investire in priorità

Come si è visto, la Cina è un mercato complesso che dispone di diverse piazze finanziarie importanti di cui le principali sono quelle di Shanghai e di Shenzhen ma il mercato presenta ovviamente anche alcuni indici borsistici di riferimento.

Esiste l’indice Shanghai Shenzhen 300, che comprende le due piazze finanziarie e riunisce le prime 300 imprese quotate sul mercato cinese ma gli indici privilegiati dagli investitori sono lo Shanghai Composite o SSE Composite e lo Shenzhen Composite o SHSE Composite.

Tuttavia, come si è visto in precedenza, sia le azioni ordinarie, che un tempo erano riservate ai soli cinesi, che le azioni privilegiate, trascurate dagli investitori, sono ancora fortemente controllate dallo Stato. Di conseguenza, gli investitori stranieri preferiscono in genere investire sulla Borsa di Hong Kong che, tra l’altro, annovera una gran parte delle azioni privilegiate emesse dai leader di tutti i settori di attività. L’indice principale di Hong Kong è l’Hang Seng China Entreprises Index, un indice composto unicamente di società cinesi quotate a Hong Kong e conosciuto sotto il nome di H-Shares.

Tuttavia, esiste anche un indice più globale della Borsa cinese, l’MSCI China Index, che riunisce la maggior parte delle imprese cinesi quotate sulle Borse di Shanghai, Shenzhen e Hong Kong nonché le società cinesi quotate su dei mercati stranieri fra cui Singapore e gli Stati Uniti.

Ci si può chiedere su quale indice cinese sia preferibile investire. In genere, dato che le autorità cinesi controllano maggiormente gli investimenti realizzati, gli investitori stranieri privilegiano la Borsa di Hong Kong. L’indice borsistico Hang Seng China Entreprise è di conseguenza meno volatile degli altri indici borsistici cinesi con una perdita massima del 50% dal suo massimo raggiunto nel 2007 contro il 65% di calo per lo Shanghai Composite. È per questo motivo che questo indice borsistico è spesso molto apprezzato dai trader. Tuttavia, se si cerca di mettere in opera una strategia basata su una maggiore volatilità, bisogna privilegiare l’indice Shanghai Composite che presenta senza alcun dubbio una volatilità superiore agli altri. Questo indice può registrare sia dei ribassi che dei rialzi più marcati rispetto agli altri indici del paese ed è quindi riservato ai trader più esperti. Infine, gli investitori più indecisi possono comunque indirizzarsi verso l’indice MSCI China che, come già detto, riunisce le imprese quotate sui mercati borsistici di Shanghai, Hong Kong, Shenzhen, Singapore e, in certi casi, New York.

Ovviamente, non è indispensabile investire su questi indici borsistici in maniera diretta ed è infatti anche possibile scegliere di fare trading sulle grandi piazze finanziarie cinesi tramite i contratti CFD prendendo posizione direttamente sulle principali azioni di Borsa del paese.

 

Cos’è l’indice FTSE China A50?

Passiamo ora all’argomento principale ovvero l’indice borsistico FTSE China A50. Questo indice borsistico, anche noto sotto il nome di Xinhua China A50, è un indice borsistico del gruppo FTSE e, d’altra parte, fino al 2010 si trattava di una joint venture FTSE-Xinhua.

Le imprese che compongono questo indice borsistico vengono selezionate sulle piazze finanziarie di Shanghai e di Shenzhen che emettono delle azioni A, dato che la parte di azioni B non è accessibile agli stranieri.

Come indicato dal suo nome, l’indice rende conto dell’attività economica cinese raggruppando le 50 imprese che presentano la più elevata capitalizzazione borsistica.

 

Qual è la composizione dell’indice borsistico cinese FTSE China A50?

Per spingerci oltre, ecco la lista dei 50 valori che compongono l’indice borsistico FTSE China A50 con il loro settore di attività:

Domande frequenti

Qual è attualmente la più grande Borsa cinese?

Sebbene tutte e tre le piazze finanziarie qui presentate svolgano un ruolo importante nell’economia cinese, attualmente è la Borsa di Hong Kong la più grande del paese. Su questa piazza vengono infatti negoziate le azioni H, emesse da società cinesi, che da molti anni vengono quotate direttamente a Hong Kong in dollari di Hong Kong. Va comunque notato che il cumulo delle capitalizzazioni delle borse di Shanghai e Shenzhen supera quello di Hong Kong.

Dove e come investire sulla Borsa cinese?

Se fai parte degli investitori che desiderano investire sulle Borse cinesi, hai la possibilità di farlo. È possibile acquistare dei titoli cinesi facendo ricorso ad alcuni specifici prodotti di investimento internazionali ma, per raggiungere questo obiettivo, è ormai anche possibile utilizzare il trading online tramite i CFD, contratti per differenza. Tali contratti permettono infatti di speculare tanto sugli indici cinesi che sulle azioni di questo mercato, sia al rialzo che al ribasso.

Quali sono i vantaggi della Borsa cinese?

Sono molti i vantaggi messi in avanti dai trader sulla Borsa cinese ed è infatti noto che molte imprese cinesi conoscono da alcuni anni un forte tasso di crescita ed hanno quindi un solido profilo finanziario. Il solo inconveniente nel fare trading su questa piazza finanziaria è la mancanza di informazioni su alcune di queste imprese.

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