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NIKKEI 225

Analisi delle quotazioni del Nikkei 225 (Borsa di Tokyo)

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Grafico fornito da TradingView

La Borsa di Tokyo altro non è che la seconda piazza borsistica al mondo. È quindi fondamentale conoscerla e poterla seguire in tempo reale, soprattutto quando si specula su degli attivi borsistici come i grandi indici o le azioni di Borsa. Scoprite qui alcune informazioni essenziali a proposito di questa Borsa e dei consigli per seguirla in tempo reale.  

Elementi da considerare prima di investire in questo attivo

Analisi n.1

Uno degli elementi più importanti nell’analisi fondamentale del Nikkei 225 è lo yen con le sue fluttuazioni. È infatti noto che il Giappone esporta molto e che la sua economia dipende in gran parte dalle esportazioni e, di conseguenza, quando lo yen è debole le imprese nipponiche sono più competitive e il Nikkei tende a salire.

Analisi n.2

Bisogna ovviamente tenere d’occhio le principali notizie di attualità relative al mercato delle imprese giapponesi e gli eventi più significativi che interessano le società quotate su questo indice. 

Analisi n.3

Altri indici possono essere di aiuto per capire meglio il comportamento dell’economia del paese e delle sue imprese fra i quali in particolare i dati relativi ai beni di consumo, al PIL, ai redditi dei consumatori e al potere di acquisto in generale.

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La Borsa di Tokyo nel dettaglio

La Borsa di Tokyo, oggi chiamata “JEG” ovvero “Japan Exchange Group” è, in qualche modo, la piazza borsistica ufficiale del Giappone. Le azioni di oltre 2.400 società vi vengono quotate, rendendola la seconda piazza a livello mondiale subito dopo il NYSE (New-York Stock Exchange).

È stata creata nel 1978 e si è progressivamente evoluta fino ad inglobare il TSE (Tokyo Stock Exchange)  e la Borsa di Osaka, formando nel 2006 la Borsa di Tokyo come la conosciamo oggi.

Nel 1943 la Borsa di Tokyo ha inglobato altre dieci Borse presenti in altre città giapponesi per creare un unico mercato borsistico nazionale. Fino agli anni ’90 la Borsa di Tokyo è stata una delle più importanti al mondo ma, nei primi anni Novanta, è stata trascinata dal crollo del mercato immobiliare e finanziario giapponese.

Nel 1999 il tradizionale mercato delle grida è stato sostituito dalle transazioni elettroniche.
Nel 2012 la Borsa di Tokyo ha approvato la fusione con la Borsa di Osaka da cui è nato il Japan Exchange Group (JPX) diventato operativo dal 2013.

Oggi la strategia della Borsa di Tokyo mira ad un’espansione sui mercati azionari di tutto il Sud-Est Asiatico, motivo per cui sono in atto delle contrattazioni per un’alleanza strategica con la Borsa di Singapore.

 

L’indice della Borsa di Tokyo

Per seguire la Borsa di Tokyo in tempo reale, bisogna conoscere l’indice principale di questa piazza finanziaria, ovvero il Nikkei.

La quotazione di questo indice riflette infatti le quotazioni delle principali società della Borsa di Tokyo.

L’indice Nikkei raggruppa le 225 più importanti società giapponesi della Borsa di Tokyo, quelle che in gergo vengono chiamate “blue chip”. Le 225 società dell’indice Nikkei rappresentano 41 differenti settori di mercato tra cui meccanica, farmaceutica, tecnologia, trasporti, finanza, chimica…

Il listino comprende i titoli a maggiore capitalizzazione, considerando lo yen come unità di misura. Le 225 società che compongono il Nikkei vengono riesaminate ogni anno a settembre, quando l’autorità di vigilanza sostituisce i titoli delle società in contrazione con quelli delle società in crescita. Analogamente all’indice Dow Jones, l’operazione viene effettuata tramite il controllo del livello dei prezzi delle azioni e non sulla base della capitalizzazione in Borsa, secondo il concetto dell’indice borsistico equiponderato.

A partire dal 2010 l’indice Nikkei viene aggiornato ogni 15 secondi. Il 29 dicembre del 1989 il Nikkei 225 ha raggiunto il suo massimo storico portandosi a quota 38957,44, dato che coincide con il massimo livello della bolla speculativa giapponese.

L’intero indice si basa sul prezzo delle azioni e non ci sono dunque diversi pesi a seconda dei settori economici a cui i titoli appartengono. Tutte le azioni partono da un peso uguale basato sul valore nominale di 50 Yen. Oggi l’indice Nikkei 225 si colloca tra i 16.000 e i 17.000 punti.

Le società quotate all’interno dell’indice Nikkei 225 sono conosciute in tutto il mondo e tra le principali ci sono Pioneer, Canon, Panasonic, Toyota, Nissan-Renault, Sony, Sharp…

L’andamento di queste compagnie è in grado di influenzare sia la politica economica giapponese che quella internazionale.

Sull’indice Nikkei si basano anche dei prodotti finanziari derivati che vengono scambiati sui mercati di tutto il mondo tra cui gli ETF, scambiati anche in Europa, Stati Uniti e Singapore.

Nel giugno 2017 l’indice Nikkei della Borsa di Tokyo ha superato i 20.000 punti, un nuovo record positivo, con risultati che non si verificavano dal 2015. Si è dunque registrato un aumento dell’1,60% grazie anche al traino di Wall Street. Gli ultimi dati in arrivo dagli Stati Uniti e il cambio favorevole stanno infatti garantendo alla Borsa di Tokyo un proficuo periodo di rialzo.

L’indice Nikkei della Borsa di Tokyo sembra essere al centro di positive proiezioni per il medio e lungo periodo ed ovviamente è fortemente influenzato dai fattori che regolano l’economia a livello globale.

 

Come viene calcolata la quotazione dell’indice Nikkei 225 della Borsa di Tokyo

Per spingersi un po’ oltre, ci interessiamo ora al modo in cui viene calcolato l’indice borsistico della Borsa di Tokyo. Come certamente immaginerete, la quotazione di questo indice viene calcolata a partire dai 225 valori che lo compongono e che fanno parte di 6 grandi settori di attività: la tecnologia, la finanza, i beni di consumo, i materiali, le attrezzature, i trasporti e i servizi alle collettività. È importante conoscere i settori di attività più rappresentati da questo indice e in particolare i materiali e le tecnologie.

Le 225 imprese che fanno parte della composizione del principale indice borsistico giapponese vengono scelte da un comitato del Nihon Keizai Shimbun. Questa composizione viene rivista annualmente in autunno e il cambiamento prende effetto ad ogni mese di ottobre.

La modalità di calcolo del Nikkei 225 è la stessa dell’indice statunitense Dow Jones e corrisponde quindi ad una media aritmetica senza prendere in considerazione la capitalizzazione borsistica delle aziende che lo compongono. Le imprese ottengono quindi un peso più o meno elevato all’interno dell’indice unicamente in funzione della quotazione del loro titolo borsistico.

Per essere ancora più precisi, la formula di calcolo della quotazione del Nikkei 225 è la seguente:

Nikkei 225 = (media delle quotazioni a una data T x valore di base) / media delle quotazioni assestate.

Si può quindi dire che l’indice Nikkei 225 dà conto della somma delle quotazioni dei 225 valori principali della Borsa del Giappone al momento della data di calcolo. Il fatto di dividere il risultato ottenuto per la media delle quotazioni assestate permette di prendere in considerazione certe situazioni particolari come un raggruppamento di azioni, le divisioni del nominale o la scissione di imprese. Questi differenti fattori che non sono in correlazione diretta al mercato hanno in tal modo minori conseguenze dirette sul valore dell’indice consentendogli di mantenersi relativamente rappresentativo della realtà economica nipponica.

Ovviamente, non avrete in nessun caso bisogno di calcolare voi stessi il valore di questo indice borsistico visto che la sua quotazione vi verrà comunicata in tempo reale nel corso delle vostre sessioni di trading.

 

Gli altri indici borsistici importanti della Borsa di Tokyo

L’indice Nikkei 225 è attualmente l’indice di riferimento del mercato borsistico giapponese ed è ovviamente anche il più utilizzato da investitori ed analisti. Non è tuttavia l’unico indice di questo paese che ne conta infatti altri due abbastanza importanti da indurci a parlarne qui. Si tratta degli indici Nikkei 300 e Topix.

Cominciamo con il presentarvi il Nikkei 300, un indice borsistico lanciato nel 1993 anche se in realtà calcolato in maniera retroattiva dal 1982 con una base di 100. Contrariamente all’indice Nikkei 225, il Nikkei 300 è un indice ponderato sulla capitalizzazione delle imprese che lo compongono, le 300 imprese più importanti del mercato giapponese. L’insieme di queste aziende viene quotato sulla prima sezione della Borsa di Tokyo e vengono selezionate a seconda dell’importanza della loro capitalizzazione borsistica totale. In termini generali gli analisti economici specializzati nel mercato nipponico ritengono che il Nikkei 300 sia più equilibrato del Nikkei 225 per quanto riguarda liquidità, stabilità e settorializzazione. Analogamente all’indice principale, la composizione del Nikkei 300 viene rivista ogni anno per dare conto al meglio possibile della situazione economica e finanziaria giapponese.

Il Topix, il cui nome è l’acronimo di Tokyo Price Index, è stato lanciato nel 1986 su una base di 100 punti. È questo il più rappresentativo degli indici borsistici giapponesi in quanto prende in considerazione circa 2.000 valori differenti quotati alla Borsa di Tokyo. Esattamente come il Nikkei 300, il Topix è un indice il cui calcolo integra una ponderazione a seconda della capitalizzazione borsistica totale delle imprese. La sua quotazione viene inoltre assestata in funzione del floating ovvero il numero di azioni di un’azienda che può essere oggetto di scambio sul mercato borsistico. Possono infatti essere ammesse all’ingresso nella composizione del Topix unicamente le aziende che dispongano di un tasso di floating assets minimo del 30%. Da notare inoltre che l’indice Topix viene completato da altri indici secondari, detti sotto-indici, come il Topix Index Growth e il Topix Index Small Growth. Infine, l’indice Topix viene calcolato integrando l’insieme delle azioni ordinarie domestiche che vengono quotate nella prima sezione della Borsa di Tokyo. Questo indice viene sempre più utilizzato nel mondo del trading.

Domande frequenti

Come si chiama la Borsa di Tokyo?

La Borsa di Tokyo è anche nota sotto il nome di Kabutocho. Si tratta in realtà del nome del quartiere in cui ha sede analogamente alla Borsa di New York che viene a volte chiamata Wall Street. È una società detta kabushiki kaisha, che però non è quotata in Borsa, la cui sede si trova ancora oggi all’indirizzo 2-1 Nihonbashi-kabutochō, Chūō-ku a Tokyo. La struttura amministrativa comprende nove direttori, quattro revisori e otto executive officer.

Quali sono state le alleanze strategiche strette dalla Borsa di Tokyo?

Ovviamente, la Borsa di Tokyo ha stretto delle partnership e delle alleanze strategiche con altre piazze finanziarie. Essendo soprattutto alla ricerca di partner in Asia, questa Borsa ha recentemente annunciato di volersi associare al Singapore Exchange nell’ambito dell’offerta di prodotti borsistici. Potrebbe quindi realizzare un investimento strategico svolgendo un ruolo importante nella crescita di Singapore Exchange.

Quando è stata creata la Borsa di Tokyo?

La Borsa di Tokyo è stata messa in servizio per la prima volta nel maggio 1878 sotto il nome di Tokyo Kabushiki Torihikijo. Nel 1943 si è associata ad altri dieci mercati borsistici diventando il mercato borsistico principale del paese e solo nel 1949 prende il nome attuale. A partire dagli anni ‘80, le sue quotazioni hanno seguito una forte tendenza al rialzo.

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