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INTESA SANPAOLO

Analisi prima di comprare o vendere azioni Intesa Sanpaolo

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Grafico fornito da TradingView
Quando si valuta se comprare o vendere azioni di una società, un'analisi approfondita è essenziale per prendere decisioni consapevoli. La pagina "Analisi prima di vendere o comprare azioni Intesa Sanpaolo" ti offre una prospettiva dettagliata su questa rinomata società finanziaria. Che tu sia un investitore alle prime armi o un investitore esperto, capire i fattori chiave che influenzano la quotazione delle azioni Intesa Sanpaolo è fondamentale. Analizzeremo i fondamentali dell'azienda, le sue performance passate, la sua posizione nel mercato finanziario e le tendenze economiche e settoriali.
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Informazioni sulle azioni Intesa Sanpaolo
ISIN: IT0000072618
Ticker: BIT: ISP
Indice o mercato: FTSE MIB
 

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Elementi da considerare prima di vendere o comprare azioni Intesa Sanpaolo

Analisi n.1

Vanno presi in considerazione soprattutto gli elementi relativi all’espansione internazionale di questo gruppo bancario le cui attività restano per il momento troppo orientate sull’Italia. Si sa in particolare che questo gruppo punta molto sul suo ingresso sul mercato di Abou Dhabi. Va da sé che se questa operazione di installazione riuscisse, Intesa Sanpaolo disporrebbe di una porta di ingresso sul mercato del Medio Oriente e potrebbe così estendere progressivamente il proprio posizionamento verso altri paesi di questo settore geografico. Analogamente, Intesa Sanpaolo potrebbe disporre di alcune opportunità per sviluppare le proprie attività in alcuni paesi europei specifici. È il caso della Turchia che fa parte del piano strategico del gruppo. Intesa Sanpaolo sta infatti svolgendo le pratiche necessarie per ottenere la licenza che le permetterà di svolgere le proprie attività finanziarie in questo paese.

Analisi n.2

Ancora per quanto riguarda le opportunità future e di sviluppo della società Intesa Sanpaolo, si può rilevare il fatto che l’industria della gestione degli attivi in Europa conosce attualmente delle prospettive positive. Ciò potrebbe quindi, ovviamente, permettere a Intesa Sanpaolo di posizionarsi in questo settore che è uno dei suoi privilegiati.

Analisi n.3

Si sa che il mercato bancario italiano è attualmente minacciato da una contrazione dell’economia del paese. Va da sé che se la situazione perdura, una delle prime vittime sarebbe probabilmente il gruppo Intesa Sanpaolo che è particolarmente esposto alla congiuntura economica nazionale.

Analisi n.4

Ancora da un punto di vista economico, il settore bancario subisce ancora oggi le ricadute della crisi del debito che ha colpito in pieno l’Europa qualche anno fa. Questa crisi ha infatti portato alla necessità di prendere alcune misure tra cui degli importanti cambiamenti nella regolamentazione degli istituti finanziari e ciò ha un forte impatto sulle attività di Intesa Sanpaolo.

Analisi n.5

Altra minaccia a cui si espone il gruppo Intesa Sanpaolo negli anni a venire è la concorrenza sempre più forte da parte delle altre grandi banche europee che conquistano sempre più quote di mercato e potrebbero così rendere sempre più complessa l’espansione del gruppo in altri paesi.

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Cosa devo sapere prima di vendere o comprare azioni Intesa Sanpaolo?

Comprare azioni Intesa Sanpaolo

Intesa Sanpaolo è il gruppo bancario leader in Italia. Come la maggior parte dei suoi concorrenti europei la sua attività è suddivisa in diversi settori tra i quali principalmente gli sportelli bancari. Altri settori sono la banca d'investimento, di finanziamento e di mercato, i servizi assicurativi, la gestione di fondi comuni e il private banking.

Attualmente Intesa Sanpaolo gestisce ben 340 miliardi di euro di crediti e 370 miliardi di depositi. Le sue agenzie sono presenti prevalentemente in Italia.

Il gruppo Intesa San Paolo ha una storia relativamente recente. Le sue attività sono infatti iniziate nel 2007, a seguito della fusione di due istituti bancari: Sanpaolo IMI e Banca Intesa.

Nel 2010 viene confermata la solidità patrimoniale del gruppo e la capacità di resistere ad eventuali crisi grazie al superamento dello stress test effettuato dal Committee of European Banking Supervisors.

Oggi Intesa Sanpaolo è uno dei primi gruppi bancari europei con una capitalizzazione di mercato pari a 42,6 miliardi di euro.

In Italia offre ai propri clienti un ampio ventaglio di prodotti che toccano diversi settori di attività: dal retail al corporate al wealth management. I servizi del gruppo bancario Intesa Sanpaolo vengono erogati ad una base di clienti che supera gli 11 milioni. Le quote di mercato per ogni regione non scendono mai al di sotto del 12% e la rete di sportelli su tutto il territorio nazionale è di circa 4.000 sportelli.

Oltre ad essere un gruppo bancario leader in Italia, Intesa Sanpaolo è operante come commercial banking in dodici Paesi. La sua presenza si estende in Europa centro orientale, in Medio Oriente e Nord Africa con 1.200 sportelli e 7,8 milioni di clienti complessivi.

Il gruppo Intesa Sanpaolo ha inoltre dei servizi interamente dedicati ai clienti corporate. Questo tipo di attività è presente in 28 paesi ed ha l’obiettivo di supportare gli investimenti delle aziende italiane all’estero. La sua presenza si concentra su Medio Oriente, Nord Africa, Stati Uniti, Brasile, Russia, India e Cina.

Crediti fotografici: ©Baloncici/123RF.COM

Concorrenza

Facciamo ora una carrellata sul contesto economico della società Intesa Sanpaolo presentando rapidamente i suoi principali concorrenti sul mercato e le loro attività principali.

UniCredit Group

 In primo luogo, il gruppo bancario Unicredit è uno dei leader del mercato bancario italiano ma è anche una delle tre maggiori capitalizzazioni di Borsa dell’area euro dal 2005. Il gruppo possiede e gestisce 8.954 agenzie e conta 148.000 dipendenti.

Banca Monte dei Paschi di Siena

Questa impresa quotata sulla Borsa Italiana è anche la banca più antica al mondo ancora operante. Risale infatti al 1472 ed ha sede a Siena.

UBI Banca

Questa banca esiste dal 2007 ed è nota anche come Unione Banche Italiane. È il risultato della fusione di Banche Popolari Unite e Banca Lombarda e Piemontese. La sua sede sociale si trova oggi in Lombardia.

Banco BPM

Un altro concorrente serio di intesa Sanpaolo è il gruppo Banco BPM, un gruppo bancario di origine cooperativa nato nel gennaio 2017 dalla fusione di Banco Popolare e Banca Popolare di Milano. La sua sede è oggi sia a Milano che a Verona.

Mediobanca

Infine, bisogna seguire con attenzione anche Mediobanca, una banca d’affari specializzata in consulenza finanziaria e in gestione di attivi. Il gruppo è quotato alla Borsa di Milano ma è presente anche a Parigi, Londra e New York.


Alleanze strategiche

Ci interessiamo ora agli alleati strategici del gruppo Intesa Sanpaolo con alcuni esempi di partnership che il gruppo bancario ha potuto creare in passato.

Reyl

 La prima partnership che segnaliamo è quella stretta nel 2020 con Reyl in base alla quale Intesa Sanpaolo ha assunto il controllo della banca genovese. La maggior parte delle quote del gruppo Reyl, che allora contava 239 dipendenti, è passata nelle mani di Intesa. I soci di questo istituto, creato nel 1973, sono rimasti in carica e hanno conservato una minoranza del capitale, pari al 30%. Reyl aiuta Intesa Sanpaolo a svilupparsi nella gestione privata e approfitta della sua rete al dettaglio per espandersi.

Western Union

Nel 2011 Intesa Sanpaolo ha firmato un accordo con lo specialista del trasferimento di denaro Western Union per rendere disponibili i servizi di pagamento di tale impresa sulla propria rete. Dal 2011 stesso, i clienti della banca hanno potuto trasferire denaro all'estero dai distributori automatici e dai loro telefoni mobili.

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Gli elementi a favore di un rialzo della quotazione delle azioni

Se si ha intenzione di comprare azioni Intesa Sanpaolo o di fare trading sulla loro quotazione al rialzo bisogna ovviamente assicurarsi che questa banca sia in grado di affrontare il proprio futuro e di mantenere la propria redditività. È proprio confrontando forze e debolezze di questo gruppo che si può prevedere al meglio l’interessamento dei trader per queste azioni e, quindi, le future tendenze della loro quotazione. Cominciamo qui dal riepilogare i punti di forza di questa azienda elencando gli argomenti che pendono a favore di un’evoluzione rialzista delle sue azioni.

Prima di tutto, si può ovviamente rilevare come innegabile punto di forza la grande presenza in Italia di questo gruppo bancario. Intesa Sanpaolo gestisce infatti oltre 5.600 agenzie in tutto il paese e si posiziona così come leader in termini di numero di succursali. Si tratta di un vero e proprio atout per questo gruppo bancario che beneficia in tal modo di una grande visibilità tra il grande pubblico.

Sempre per quanto riguarda i punti di forza del gruppo bancario Intesa Sanpaolo si possono inoltre sottolineare la qualità e la varietà della sua offerta. Questa banca propone infatti, sotto un unico marchio, numerosi prodotti bancari e servizi finanziari rivolti sia a privati che ad aziende. Ciò le permette evidentemente di conservare la propria clientela rispondendo all’insieme delle sue esigenze.

La forte presenza della banca Intesa Sanpaolo non si limita però unicamente all’Italia. Questo gruppo bancario ha infatti saputo sviluppare la propria offerta un po’ dovunque in Europa e nel resto del mondo, in particolare in Europa orientale e Nord Africa, riducendo così considerevolmente la propria esposizione al rischio di una crisi economica nazionale. In totale, il gruppo Intesa Sanpaolo è alla testa di 1.700 agenzie in tutto il mondo e dispone di oltre 100.000 dipendenti nell’insieme dei paesi in cui si è insediata.

Un altro punto di forza del gruppo Intesa Sanpaolo riguarda il settore del credito in Italia. Questa banca è infatti attualmente il leader di questo settore di servizi finanziari e detiene ben il 15,3% di quote del mercato nazionale.

Infine, gli azionisti e gli investitori in Borsa sono attratti dai titoli di questa banca anche per il fatto che è stata creata in seguito alla fusione di due grandi gruppi bancari, Banca Intesa e Sanpaolo IMI. Ciò le conferisce una certa forza e una maggiore esperienza rispetto ad alcuni dei suoi concorrenti diretti.

fattori negativi per le azioni Intesa Sanpaolo
Gli argomenti a favore di un ribasso della quotazione delle azioni

Una volta venuti a conoscenza dei vari atout del gruppo Intesa Sanpaolo appena elencati, si può essere tentati dal prendere subito una posizione all’acquisto su queste azioni. Tuttavia, prima di lanciarsi in questo tipo di strategia, bisogna conoscere anche le debolezze di questo gruppo bancario. Vediamo quindi alcuni punti deboli che potrebbero influenzare negativamente la quotazione delle sue azioni in Borsa e che devono quindi essere oggetto della massima attenzione.

Per prima cosa, tra i più grandi difetti di questo gruppo bancario italiano si può notare che, sebbene sia presente in Europa, Intesa Sanpaolo rimane una banca minore su questo mercato. Infatti, nonostante i notevoli sforzi per farsi un nome nei principali paesi europei, la sua presenza su questi mercati rimane relativamente scarsa rispetto alle grandi banche europee, soprattutto quelle francesi e tedesche che continuano ad occupare le prime posizioni e detengono la maggior parte delle quote di mercato del settore. Lo stesso vale per la presenza del gruppo nel resto del mondo.

La seconda grande debolezza del gruppo bancario Intesa Sanpaolo riguarda la ripartizione degli introiti. Infatti, sebbene, come si è visto in precedenza tra i vantaggi di questa banca, il gruppo proponga ai propri clienti numerosi servizi finanziari molto diversificati, osservando i suoi risultati annuali si nota anche che la larga maggioranza del suo volume d’affari proviene ancora dalle attività di retail bank e da un target di privati. Inoltre, la quota più importante di volume d’affari viene realizzata nella sola Italia. Va da sé che, in caso di una depressione economica che colpisse le famiglie italiane, Intesa Sanpaolo vedrebbe i propri introiti calare drasticamente e ciò ovviamente nuocerebbe direttamente alle sue azioni in borsa.

Come abbiamo visto, Intesa Sanpaolo ha solamente due debolezze principali mentre le sue qualità sembrano essere più numerose. Tuttavia, bisogna prenderle in considerazione nelle analisi e prima della messa in opera di una strategia perché questi inconvenienti possono pesare molto sul modo in cui questo titolo viene visto dagli investitori ed avere quindi una grande influenza sulla sua quotazione di Borsa a lungo termine.

Le informazioni fornite in questa pagina sono solo indicative e non devono essere utilizzate senza effettuare un’analisi fondamentale più completa di questo titolo, tenendo conto, in particolare, dei dati esterni, delle pubblicazioni future e di qualsiasi notizia di natura fondamentale che potrebbe far evolvere questi punti di forza e di debolezza o renderli più o meno gravosi. Queste informazioni non costituiscono in alcun modo dei consigli per la realizzazione di transazioni né un incentivo ad comprare o vendere un attivo.

Domande frequenti

Quali sono le filiali appartenenti al gruppo Intesa Sanpaolo?

Il gruppo bancario Intesa Sanpaolo detiene e gestisce diverse filiali che gli permettono di rispondere alla domanda del mercato e di posizionarsi in differenti segmenti di prodotti e servizi. Tra queste filiali si trovano in particolare le società Banca IMI, Banca Apulia, Cassa di Risparmio, Carisap, Banca Nuova, Cassa di Risparmio del Veneto e Banca Fideuram. Il gruppo procede spesso all’acquisizione di nuove filiali.

Cosa c’è da sapere sull’acquisto di UBI Banca da parte di Intesa Sanpaolo?

A febbraio 2020 il gruppo Intesa Sanpaolo ha annunciato l’acquisto a breve di una banca concorrente, UBI Banca, anch’essa attiva in Italia. L’ammontare di questa operazione dovrebbe raggiungere i 4,9 miliardi di euro. L’accordo concluso tra le due banche prevede anche la vendita di 400/500 agenzie del gruppo UBI Banca a BPER Banca per rispondere alle esigenze della legislazione sulla concorrenza.

Quale politica applica Intesa Sanpaolo per il suo dividendo nel 2020?

A marzo 2020 Intesa Sanpaolo ha deciso di sospendere la distribuzione di 3,4 miliardi di euro ai propri azionisti, ovvero un dividendo di 19,2 centesimi per azione, ed ha adottato una risoluzione per proporre l’allocazione alle riserve dell’utile netto dell’esercizio 2019 in conformità alle raccomandazioni della BCE sulla politica di versamento di dividendi dopo l’epidemia di Covid-19.

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