Che cos'è la volatilità e come usarla per fare trading?

La volatilità è una nozione essenziale ed indispensabile ad ogni buon speculatore di Borsa. Permette infatti di determinare i migliori momenti per prendere posizione sugli attivi in funzione della dinamica dei loro movimenti sul mercato borsistico. Per aiutarvi ad analizzare e a utilizzare questa volatilità a vostro favore, ecco quindi alcune spiegazioni e consigli.  

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Che cos'è la volatilità e come usarla per fare trading?

La volatilità: definizione e funzionamento

Viene chiamata “volatilità” una misura che permette di conoscere la forza dei movimenti o le variazioni del quotazione di un attivo in un periodo specifico. Più spesso la volatilità viene calcolata giornalmente ma questo periodo di analisi può variare in funzione del tipo di mercato studiato.

La volatilità ci permette quindi di ottenere delle informazioni sulla stabilità o, al contrario, sull’instabilità di un mercato. È noto, inoltre, che più la volatilità è forte, più i movimenti osservati avranno una grande ampiezza e viceversa. È quindi più interessante trattare nei periodi più volatili.

I trader e gli investitori professionisti utilizzano regolarmente l’analisi della volatilità, che si tratti della volatilità storica o di quella implicita.

 

La volatilità storica e la sua analisi

Questa analisi della volatilità ha come obiettivo di studiare la volatilità in un periodo precedente quello attuale e presenta un certo interesse per analizzare la volatilità presente.

Analizzando infatti il modo in cui il titolo si è comportato in passato si ottengono preziose indicazioni sulle reazioni del mercato in funzione di alcuni elementi. Bisogna utilizzare il calendario economico e confrontare i periodi di forte e debole volatilità in rapporto agli eventi che vi vengono menzionati. Facendolo si ottengono delle tracce sulla maniera in cui il titolo stesso può comportarsi in seguito di fronte allo stesso tipo di evento.

Tuttavia, è meglio utilizzare la volatilità storica come un complemento d’analisi e non limitarsi a questo solo indicatore perché altri elementi possono interagire con gli effetti annuncio e modificare il livello di volatilità ottenuto, come l’avversione al rischio o le condizioni generali del mercato.

Mettendo quindi l’uno a fianco all’altro tutti questi fattori si ottiene un livello di volatilità più corretto possibile per il momento attuale e per il futuro.

 

La volatilità implicita e la sua analisi

Questa è la parte più interessante dello studio della volatilità visto che la volatilità implicita ci indica la volatilità futura sul valore di un attivo. Il suo calcolo è essenzialmente basato sulla differenza tra domanda e offerta e tiene conto anche degli altri fattori influenti che abbiamo citato prima.

Bisogna quindi fare appello da una parte all’analisi tecnica e dall’altra ad un’analisi più personale delle percezioni dei mercati per ottenere un’indicazione affidabile. Anche in questo caso potete servirvi degli eventi importanti previsti a breve termine per orientare le vostre conclusioni.

Gli effetti detti di “annuncio” sono spesso sinonimi di una forte volatilità dei mercati. Per analizzare bene la volatilità implicita è quindi essenziale tenervi informati su tutti gli eventi futuri consultando regolarmente un calendario economico online.

Per realizzare dei calcoli di volatilità è possibile utilizzare degli indicatori tecnici che hanno dato prova di efficacia nel passato e che vengono utilizzati dai professionisti; come le Bande di Bollinger o più genericamente gli indicatori che utilizzano le medie mobili per il loro calcolo. Questi strumenti vengono spesso proposti gratuitamente dai mediatori e dalle banche online ma devono essere utilizzati in correlazione con le vostre intuizioni e le vostre previsioni nonché con le reazioni degli altri trader.

 

Utilizzare la volatilità come un segnale

L’analisi della volatilità su una coppia di valute può anche permettere di determinare il momento più favorevole per entrare o uscire dal mercato. Per riprendere i nostri esempi precedenti, è consigliabile trattare in periodo di forte volatilità nel quadro dello Scalping e preferire i momenti calmi nel quadro dello Swing trading

Generalmente la durata del trading deve tenere anche conto del livello di volatilità visto che una forte volatilità favorirà i vostri guadagni a breve termine mentre una volatilità più debole sarà ideale per le posizioni più lunghe.

 

Quali sono i differenti indicatori di volatilità che potete utilizzare

Passiamo ora ad un aspetto più concreto dell’analisi della volatilità presentandovi alcuni dei principali indicatori tecnici che potete utilizzare per determinare il livello di volatilità di un attivo.

L’indicatore parabolico SAR è uno dei principali indicatori di volatilità utilizzati nel mondo del trading. Per la precisione, il suo acronimo significa Stop and Reverse. Questo indicatore di volatilità serve soprattutto a definire i migliori punti di ingresso e di uscita dal mercato.

L’indicatore Momentum è un altro indicatore di volatilità molto interessante che si trova sui grafici delle migliori piattaforme di trading del mercato. Lo si trova a volte anche sotto il nome di ROC, Rate of Change, ovvero letteralmente Tasso di Variazione. Permette di determinare la velocità di cambiamento di una tendenza. Più precisamente, il valore del Momentum dà conto di questa variazione sotto forma di percentuale della quotazione corrente del mercato in rapporto alla quotazione di un certo numero di periodi passati.

I differenti canali di volatilità sono anch’essi degli indicatori interessanti perché sono molto semplici da interpretare graficamente. Si tratta di indicatori che utilizzano la tracciatura delle linee grafiche connesse alla volatilità al di sopra e al di sotto della quotazione dell’attivo studiato. Per definire queste linee si parla a volte anche di canali, di bande o di involucri. Queste bande si allargano sempre di più a mano a mano che la volatilità aumenta e, al contrario, si restringono quando la volatilità è bassa. Tra i canali di volatilità più popolari e più utilizzati del mercato troviamo in particolare le bande di Bollinger e il canale di Keltner.

L’indicatore ADX è un altro indicatore molto diffuso presso i trader online e permette di analizzare la volatilità di un attivo. ADX significa Average Directionnal Movement e permette quindi di misurare la forza di una tendenza in corso o passata. Si considera in genere che quando l’indicatore ADX è inferiore a 20 ci si trova in un periodo di range. Un ADX compreso fra 20 e 40 è il segno di un periodo di forte volatilità e quindi di rischio elevato. Infine, un ADX superiore a 40 è ovviamente il segnale di una volatilità estremamente elevata e quindi di un rischio anch’esso molto elevato.

Anche le medie mobili sono un indicatore di volatilità interessante per il trading online dato che la loro interpretazione è relativamente meno complessa rispetto ad altri indicatori. La volatilità viene calcolata in questo caso a partire dalla distanza tra due medie mobili.

Adesso che conoscete i differenti indicatori tecnici di volatilità a vostra disposizione avrete certamente dei dubbi circa quale indicatore privilegiare per le vostre analisi. In realtà, la scelta dell’indicatore dipende in gran parte dalla facilità con cui riuscite a comprenderlo e ad interpretarlo correttamente e rapidamente. Vi consigliamo quindi di testare differenti indicatori per vedere con quale vi sentite più a vostro agio.

Domande frequenti

Come interpretare la volatilità del mercato?

La volatilità di un mercato o di un asset è espressa in percentuale. Per quanto riguarda la sua interpretazione, una volatilità tra 0 e 3% indica un basso livello di volatilità con un prezzo stabile e meno rischioso. Una volatilità tra il 3 e l'8% indica un asset a bassa volatilità con un rischio basso e moderato. Infine, una volatilità tra l'8 e il 15% indicherà che la fluttuazione del prezzo presenta un rischio reale e che l'asset o il mercato seguito è volatile.

Quale indicatore dovrebbe essere usato per analizzare la volatilità?

L'analisi della volatilità di un mercato può essere fatta con diversi indicatori di borsa. Il più usato dagli investitori è l'ATR o Average True Range, ma si possono usare anche le bande di Bollinger. Questi indicatori non sono ovviamente da calcolare da soli, ma sono forniti direttamente dai broker sui grafici personalizzabili delle loro piattaforme di trading.

Cos'è la volatilità di un'azione nel mercato azionario?

Nel mercato azionario, la volatilità di un'azione o di un fondo è in effetti un indicatore che ci parla della dispersione dei rendimenti rispetto a una media in un determinato periodo di tempo. Quindi, più i prezzi di mercato sono volatili, più alta può essere la volatilità di un asset. La volatilità è spesso presa in considerazione quando si valuta il rischio di un mercato o di un asset.

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